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Provincia Autonoma di Trento - Politiche giovanili

 
 



 
 

Campioni della memoria - storie di atleti deportati nei campi di concentramento

Mostra foto-biografica allestita presso la biblioteca di Roncegno Terme dal 25 gennaio al 11 febbraio 2017

CAMPIONI NELLA MEMORIA, storie di atleti deportati nei campi di concentramento. Mostra foto-biografica dedicata a più di 40 atleti e a squadre delle diverse discipline sportive.
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" (Primo Levi).
L'iniziativa è promossa dall'Istituto Comprensivo Centro Valsugana in collaborazione con il Comune di Roncegno Terme, Assessorato alla Cultura e con la Biblioteca per celebrare la Giornata della Memoria 2017.
Presso la Biblioteca comunale di Roncegno Terme (Tn) dal 25 gennaio all'11 febbraio 2017. Orario per il pubblico: martedì mercoledì venerdì ore 10-12 e 14-18; giovedì 14-18; sabato 10-12. Le visite dei gruppi scolastici possono essere prenotate al numero 0461764387 (Biblioteca comunale).
La mostra è già stata ospitata nei comuni di: Scandicci (Fi) nel 2013, Prato nel 2014, Bergamo nel 2015, Castrolibero (Cs), Staranzano (Go), Trieste e Villesse (Go) nel 2016.
La curatrice e ideatrice è Barbara Trevisan, ex pallavolista e insegnante di Scienze Motorie Sportive presso la Scuola Secondaria di Primo Grado "Altiero Spinelli" di Scandicci.
"L'idea di questa mostra è nata dalla lettura di un articolo apparso sull'inserto "Sportweek" della Gazzetta dello Sport del 21 gennaio 2012, intitolato "In memoria delle atlete cancellate" La giornalista Jane Santoro racconta le storie di atlete tedesche ebree, che alla fine degli anni Trenta avevano messo a segno record nazionali e mondiali e per questo nella loro patria, la Germania, erano conosciute e ammirate. Per anni, però, di questi primati negli annali sportivi tedeschi non c'è stato nessun riferimento, erano come scomparsi, ma la mostra intitolata "I record dimenticati", allestita alla Haus des Sports di Berlino (Mostra itinerante che dopo una tappa a Dresda è approdata a Londra in occasione delle Olimpiadi del 2012), ha reso giustizia a queste atlete che hanno visto compromesse dalla follia del nazionalsocialismo non solamente la loro carriera sportiva, ma anche la loro vita.  Questa prima mostra ha ispirato l'organizzazione di "Campioni nella Memoria", e la ricerca di storie di atleti, non solo ebrei, deportati nei campi di concentramento.
Questa mostra è nata dalla convinzione che la trasmissione della memoria spetti a tutti- ma in modo particolare a chi è stato toccato dalla tragedia delle deportazioni, seppure in modo indiretto, e che le storie delle singole persone possano essere la testimonianza più forte e incisiva per le nuove generazioni. Lo scopo è quello di osservare la più grande tragedia del ventesimo secolo, anche dal punto di vista sportivo, rendendo onore e gloria a tutti quegli uomini e donne che nella loro vita hanno incarnato gli ideali sportivi e, con le loro scelte, hanno difeso i principi di libertà, di uguaglianza e di tolleranza".(Barbara Trevisan)
Tra gli atleti ricordati si segnala in particolare il calciatore ungherese Arpad Weisz,allenatore di Inter e Bologna negli anni Venti e Trenta, cui è stato intitolato il Palazzetto dello Sport di Cavalese (Tn) su iniziativa dell'Istituto di Istruzione"La Rosa Bianca" il 19 gennaio 2017. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Comunità ebraica di Merano e un rappresentante della dirigenza del Bologna calcio.

 
 
 
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